06/03/2021

Ri-nascere a 50 anni

di Valeria Sechi
Lifestyle

Siamo stati tutti il bagaglio di qualcuno.

A partire dal concepimento e per tutta la durata della gravidanza e oltre, lo siamo stati di nostra madre e il tipo di bagaglio che siamo stati per lei, volente o nolente, ha segnato inesorabilmente la nostra vita.


Molti di noi sono stati bagagli fortemente desiderati, che la propria madre non vedeva l'ora di portare.

Così desiderati che l'averci partorito non ha interrotto nella genitrice l'idea del "portarci" ed ha prodotto un accudimento ai limiti dell'asfissia amorosa, che ci ha resi insicuri e fragili Acuni sono stati bagagli indesiderati, portati con fatica e rassegnazione, precipitati, con la nascita, in una vita fatta di trascuratezza e la cui esistenza, come fosse una colpa da espiare, si è trasformata in una infinita serie di tentativi di farsi perdonare il solo esserci e ci ha resi impacciati e perennemente in preda all'idea di essere sempre di troppo, sempre fuori posto.

Altri sono stati bagagli trovati, quasi per caso e perciò finiti per essere caricati senza alcun trasporto emotivo in vite che non ci appartenevano, cresciuti nell'indifferenza abbiamo finito per sentirci invisibili e inutili, abituati ad essere dimenticati abbiamo finito persino col dimenticarci di noi stessi.

I più fortunati di noi sono stati bagagli accolti come doni ed entrati a far parte integrante di progetti di vita, che hanno rappresentato il porto sicuro da cui salpare per esplorare la propria esistenza.

Un porto ricco e generoso nel quale è stato possibile fare rifornimento per riempire la stiva con tutto il necessario per il viaggio.


Considerato che nessuno sceglie la famiglia in cui nascere (anche se secondo alcune culture questo non è vero) e di conseguenza che tipo di bagaglio essere, quale che sia la realtà nella quale ci incarniamo, una cosa è certa, arriva per ciascuno il momento di evolvere e dismettere i panni del bagaglio.

Arriva per tutti il momento in cui, indipendentemente dal contesto in cui nasciamo, siamo chiamati a RI-nascere!

Occorre, a un dato momento della vita, che varia da persona a persona, affrancarsi dalla matrice familiare, prenderne le sane distanze, così da poter valutare con la giusta prospettiva cosa coltivare di quell'imprinting e cosa lasciar cadere, da cosa prendere le distanze, cosa tenere e cosa buttare, cosa far proprio e cosa rinnegare.

Siamo tutte crisalidi, che custodiscono meravigliose ali colorate con le quali librarci nella vita.


Quale che sia la situazione di partenza, non è mai facile o indolore rigenerarsi, partorire sé stessi comporta, come ogni parto, una certa dose di sofferenza e forza.

Immaginare sé stessi come artefici della propria esistenza, come portatori di sé stessi, creatori del proprio destino è il punto di partenza indispensabile.


Spesso rimaniamo bagagli che passano di mano in mano, restando intrappolati nell'involucro originario, sentendoci sicuri all'interno di dinamiche collaudate che conosciamo bene, confini definiti contro i quali si infrangono i nostri sogni, recinti in grado di contenere la nostra paura del fallimento, dentro i quali tutto è già stabilito, tutto è già predisposto.

Capita però a volte che l'essere un bagaglio ci faccia sentire sballottati, capita a un certo punto di voler scegliere la destinazione, capita che le ali vogliano essere spiegate, capita di voler uscire a sbirciare il mondo oltre il nostro affidarci, oltre il nostro timore dell'ignoto, oltre ciò che ci è stato insegnato, oltre il parametro del consueto.

Quello è il momento, non importa quanti anni hai o che difficoltà tu stia attraversando, quello è il momento di uscire.

È il momento di provare a gettare il cuore oltre il copione, il momento di improvvisare, di tentare, il momento di spogliarti di tutte le aspettative e rinascere.

Quando trovi la spinta e la forza per rimetterti al mondo, impari a respirare e scopri quanto è bello, dispieghi le ali e ti rendi conto di quanto sia liberatorio, ti disfi del guscio e scopri il tuo potenziale.

Se anche all'inizio ti sentirai atroffizzato, lentamente una nuova linfa comincerà a scorrere nelle tue vene, un vigore che mai avresti immaginato.

Riguardi a ciò che eri e non ti capaciti, sei stato un bagaglio, forse pesante, forse leggero, ma pur sempre un bagaglio, lo siamo stati tutti, credimi, fino a quando abbiamo scelto di non esserlo più.

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