Il mio sogno che si realizza
Che forma ha un sogno? Che colore ha? Che sapore?
Se il sogno ci appartiene, sa di noi.
A volte ci spendiamo tanto per realizzare sogni altrui, come quando ci si trova a portare avanti aziende familiari nelle quali però non ci si riconosce o come quando, sentendosi dire per anni che si è portatissimi per una determinata cosa, ci si lascia influenzare fino a crederci, senza aver mai sentito veramente una pulsione in tal senso.
Eh già, perché se mi spendo per realizzare un progetto sulla cui strada sono stato portato ed il progetto non decolla potrò sempre imputare il fallimento, almeno in parte, a quanti mi hanno indotto a percorrere quella via.
Fa una bella differenza!
Se quando stai partendo hai qualcuno su cui già sai di poter scaricare una parte di responsabilità, in caso di mancato raggiungimento dell'obbiettivo, anche se a livello inconscio sicuramente parti mentalmente più leggero.
Se quando stai partendo sai già che, se le cose non andranno come speravi, l'unica testa che rotolerà sarà la tua, parti perfettamente cosciente della responsabilità che ti stai assumendo. Credo che in questo l'età sia un grande valore aggiunto. Grazie alla maturità e all'esperienza acquisita, alla consapevolezza di sè e alla capacità di vedere le cose nella giusta prospettiva, si può affrontare l'avventura di tentare la realizzazione dei propri sogni indipendentemente da tutto e da tutti, rinunciando preventivamente a spalmare la responsabilità ed assumendosi il pieno rischio del suo esito.
10 anni nei quali in realtà i tentativi sono stati tanti e tutti naufragati nel mare magnum delle avversità, tentativi che però sono serviti a capire meglio, a tracciare la rotta fino al punto in cui il vento ha cominciato ad essere favorevole, i figli sono cresciuti, la situazione familiare ha trovato nuovi equilibri, la condizione economica è passata da tragica a grave, il rapporto di coppia ha subito un drastico taglio in favore di un nuovo rapporto che ha rappresentato un grande upgrade, il morale ha iniziato a stabilizzarsi, le energie hanno potuto essere investite secondo logiche tutte nuove e la quotidianità ha assunto una cadenza gestibile.
Ecco che allora quella nave "scarcagnata" e rattoppata con le vele strappate e ricucite più e più volte ha ripreso il largo, con al timone un capitano dal viso solcato dal tempo e dai capelli grigi, dal sorriso aperto e sincero di chi di tempeste ne ha attraversate tante, ma ha in tasca una mappa preziosa, che conduce al luogo magico in cui i vorrei diventano voglio, i potrei posso, i sogni realtà.
La mia piccola imbarcazione colorata e sbilenca con a bordo un equipaggio variopinto e variegato, incrocia spesso navi da crociera e yacht di lusso e a volte le onde prepotenti che la loro scia lascia dietro di sè, la fa sobbalzare e la sospinge un po' in là, come a scansarla, ma passata la mareggiata, torna umile e risoluta sulla sua rotta, perché il suo carburante è la determinazione e la sua meta importante.
Il mio sogno ha il sapore di un viaggio che non è stato affatto facile, ma è ancora lungo Ha il colore del mare della mia terra, che porto nel cuore ed è parte di ogni mia singola cellula Ha la forma di ciò che le mie mani creano con amorevole pazienza ed una fantasia che rappresenta il mio altrove, la mia rotta per fuggire dalle brutture del mondo, per affrontare le difficoltà della vita, per coltivare la speranza che la navigazione si farà più confortevole.
Se vuoi navigare nel mio sogno ti invito a entrare in www.vipuntozero.it.