Dove tieni i tuoi sogni?
Quante volte hai sentito dire "L'età è solo un numero!"?
Affermazione che condivido in pieno ma che, se non si riempie di significato, rischia di rimanere uno slogan facile e vuoto. Significato che può non essere solo uno, ognuno di noi può attribuirgli il proprio, credo che esistano molti modi differenti e certamente tutti validi di considerare l'età anagrafica solo un dato sui documenti.
Ricordo che tempo fa ci fu il caso di quel settantenne che aveva avviato una causa con l'anagrafe perché sui suoi documenti vi fosse scritta l'età che dimostrava e non quella biologica.
A parte i casi limite e quelli bizzarri di cui il web straborda, ci possono davvero essere innumerevoli interpretazioni all'affermazione "l'età è solo un numero".
Sì perché dimostrarne 30 e sentirsene 80 non è esattamente auspicabile: ecco perché credo che avere cura del proprio aspetto, per quanto importante sia, non possa ritenersi prioritario; diciamo che dovrebbe andare di pari passo con la cura del sé spirituale, psicologico, relazionale, emotivo, insomma quella parte tutta invisibile ma così determinante nella qualità della vita e del benessere.
Essere giovani non significa avere una giovane età, conosco persone anagraficamente giovani che però sono vecchie dentro, vecchie di testa e di cuore. Ma cosa ci fa "essere" giovani, se l'età è solo un numero?
Vuoi sapere la mia?
Ecco, per me sentirsi giovani significa conservare intatta questa certezza! Significa pensare che il tempo della vita sia tutto tempo utile per progettare e realizzare i propri sogni, perché come sostengo sempre i sogni non hanno data di scadenza!!! Perché dovremmo averla noi?!?
A questo punto la domanda sorge spontanea: come?! Come realizzare i propri sogni indipendentemente dall'età?!
Mi piacerebbe avere una risposta, ma no, mi dispiace: non ce l'ho. Però ho un suggerimento, questo sì! Non tanto su come realizzare i propri sogni, ma su dove tenerli per far sì che abbiano maggiori possibilità di realizzarsi.
Hai presente la classica domanda:
"HAI UN SOGNO NEL CASSETTO?"
La mia risposta è NO!!!
Mica sono scema! Che faccio, metto i sogni nel cassetto poi esco e loro stanno a casa?
Sto via tutto il giorno, chi li nutre? Chi li coccola? Metti poi che mentre sono in giro incontro qualcuno per caso che ha un'idea che si sposa perfettamente con un mio sogno, potrebbe nascere una sinergia, un progetto e io che faccio? No aspetta, adesso non ho qui niente, stasera quando torno apro il cassetto tiro fuori il mio sogno e ne parliamo. Poi torni a casa stanco morto, dopo una giornata devastante, con l'entusiasmo sotto i piedi, apri il cassetto, il tuo sogno é lì, cianotico che non ha respirato né mangiato tutto il giorno, devi rianimarlo e ora che ti centri nuovamente sull'opportunità avuta il tuo interlocutore magari nemmeno si ricorda più di te o di cosa avete parlato.
Dobbiamo tenerli vicini perché possano essere sempre presenti a noi stessi, perché ci possano confortare durante le giornate più difficili, in cui tutto sembra andare storto, ci basterà infilare la mano in tasca stringere fra le dita il nostro sogno, avvertirne il calore per trarne forza.
Dobbiamo tenerlo con noi sempre e non avere timore di presentarlo alle persone che incontriamo, perché fra loro ci potrebbe essere qualcuno in grado di aiutarci, desideroso di sostenerci, intenzionato a supportarci perché affascinato dal nostro sogno, perché sognatore affine, potremmo incappare in situazioni utili alla realizzazione del nostro progetto... tutte cose che non possiamo sapere se viviamo due vite distinte, noi in giro nel mondo a vivere una vita che è altro dai nostri sogni, tristemente parcheggiati altrove, reclusi in un cassetto, come se non ci appartenessero se non in una dimensione rigorosamente privata, una bolla extra realtà nella quale dovrebbe piombare chissà come chissà quale genio della lampada a chiederci di esprimere un desiderio che magicamente realizzerebbe il nostro sogno.
S V E G L I A A A A A A A!!!!!
I nostri sogni sono parte di noi, non possiamo nè riporli nè parcheggiarli, non esco chiudendo nell'armadio un polmone o il fegato, infilando il cervello in un cassetto (anche se a volte sembra che qualcuno lo faccia ed esca senza cervello, ma questa è un'altra storia), io vado in giro per il mondo portandomi in giro INTERA!
Esco nella mia completezza e poiché i miei sogni sono parte di me, vengono con me!
Spesso il relegarli a un ambito claustrofobico della nostra esistenza è dettato dal timore della delusione e del fallimento, che come zavorre ci tengono ancorati a porti sicuri, a volte maleodoranti di acqua stagnante, in cui i sogni fungono da distrazioni momentanee e clandestine.
Poi sta a noi cogliere i segnali e capire i contesti in cui svuotare le tasche può aiutarci a progredire nella realizzazione: avere appresso i propri sogni non è garanzia di nulla, ma è certamente un ottimo inizio per il processo di realizzazione, io l'ho sperimentato sulla mia pelle. Essere un tutt'uno, non lasciare che i sogni rimangano confinati in una dimensione onirica e rarefatta, fa che diventino motore propulsore della tua vita, carburante per le tue giornate. Non abbandonarli e loro non ti abbandoneranno, e continueranno a soffiarti addosso brezza leggera e profumata di speranza, la speranza che sei sempre ancora in tempo.